VALLE STURA : DA FEDIO SOPRANO AL GIAS TERZ DEL MEZ.

Escursione a piedi in montagna (effettuata nel luglio 2008).
PERCORSO FEDIO SOPRANO – GIAS TERZ DEL MEZ.
Tempo per la salita : 4 ore circa.
Difficoltà percorso : escursionisti.


Il percorso (per nulla difficoltoso, ed adatto anche a principianti o bambini in quanto si snoda per intero su una comoda strada sterrata) prende il via dall'altitudine dei 980 mt. circa della frazione Fedio Soprano (posta nel Vallone Dell'Arma Di Demonte pochi km. dopo il suo inizio) parcheggiando l'auto nei pressi dell'incrocio delle tre stradine che vi confluiscono l'una da sud dalla cappella di Madonna Del Pino, l'altra da nord attraverso la borgata Maisso dalla strada provinciale del vallone, e la terza da ovest dal versante destro orografico del vallone.
Si imbocca quest'ultima strada sterrata, la quale si presenta ben presto notevolmente segnata dalle prolungate piogge della primavera 2008.
Dopo circa mezz'ora di cammino in campo aperto, la carrozzabile si inoltra nella fitta vegetazione boschiva che si dirada solamente per brevi momenti, lasciando intravvedere sulla sinistra i picchi delle sovrastanti Punte Chiavardine.
Proseguiamo nel nostro percorso, attraversando tratti di vegetazione talmente fitta da dare l'impressione di percorrere un vero e proprio tunnel boscoso, in cui la luce del sole penetra a fatica.
Dopo un'ora circa di cammino possiamo constatare che il fondo stradale é nettamente migliorato rispetto all'inizio, a significare la minore incisività delle piogge torrenziali predette.
Il silenzio é pressochè totale, ad eccezione del cinguettio degli uccelli e lo scrosciare del torrente Cant che scorre nel fondo del vallone, più in basso.
Dopo un'altra decina di minuti di cammino ci imbattiamo nella strada sterrata che da destra (e dalla sottostante borgata di Poracchia) si immette su quella che stiamo percorrendo, e proseguendo avvertiamo la fatica dovuta alla maggior pendenza.
Trascorse quasi due ore dall'inizio del cammino, notiamo che in mezzo alla normale vegetazione boschiva circostante cominciano ad apparire esemplari di larici e di pini.
Attraverso i radi buchi della vegetazione possiamo cominciare a vedere verso ovest la soprastante cima del Monte Corso Del Cavallo, mentre dal basso giungono latrati di cani e scampanìo di greggi; una coppia di centauri su potenti motociclette da "enduro"ci sorpassa ad andatura prudente.
La prima vera radura ci permette di allargare la visuale verso l'altro versante, in direzione del frontale verdeggiante Vallone Di San Giacomo, sovrastato dalla Punta Dell'Omo e dall'adiacente Passo Borel.
Più avanti abbiamo modo di accostarci ad un "gias" e fotografare un curioso tipo di ricovero di legno per il margaro, dotato anche di posto di vedetta sopraelevato.
Proseguendo ancora incrociamo una piccola mandria di bovini che, osservando incuriositi il nostro cane Pongo, proseguono la discesa verso il predetto "gias".
Scambiamo poi qualche parola con i motociclisti prima menzionati che stanno anch'essi ridiscendendo (dicono di voler poi risalire il Vallone Di San Giacomo) e ci fermiamo anche per un breve dialogo con il margaro che sorveglia il cammino della propria mandria.
Giungiamo in breve (dopo poco meno di tre ore dall'inizio della camminata) al colletto di Sella Goré (alt. 1700 mt. circa) da cui la strada prosegue in leggera discesa sempre verso ovest e ci permette di scorgere in tutta la sua ampiezza la parte alta del Vallone Dell'Arma (in cui spiccano resti di piccoli nevai nella zona dei Gias Viribiane Superiore ed Inferiore) e la diga di San Giacomo, più in basso alla nostra destra.
Oltrepassiamo un altro colletto delimitato alla sua destra dalla Punta Alta (alt. 1797 mt.) che si sporge quasi a picco verso San Giacomo, mentre si odono i fischi delle prime marmotte incontrate, e in direzione nord vediamo i primi sbuffi di candida nebbia salire dal versante della Valle Grana.
Giungiamo ben presto alla meta che ci eravamo prefissati, al termine della strada sterrata, dove sorge il ricovero diroccato (con annessa roulotte a presumibile servizio del margaro) del Gias Terz Del Mez ( a circa 1.800 mt. di altitudine) dopo poco meno di quattro ore di cammino.
Approfittiamo per gustare la freschezza dell'acqua sgorgante nella vasca antistante il Gias, e il nostro accaldato Pongo scivola sul bordo umido della vasca della fontana, finendo così interamente a mollo in essa, per uscirne subito precipitosamente.
Dopo aver consumato il nostro pranzo al sacco, prendiamo la via del ritorno seguendo l'itinerario dell'andata, mentre spesse nuvolette giunte sopra il Monte Corso Del Cavallo oscurano a tratti il sole.
Ripassando sul colletto di Serra Goré notiamo che anche alla nostra sinistra si trova, immerso nel lariceto, un altro ricovero di legno con annessa altana sopraelevata, che non avevamo visto durante la salita.
Durante l'itinerario di ritorno verso Fedio incontriamo una ciclista che, sul suo rampichino, chiede informazioni per arrivare al termine della strada sterrata, e quattro motociclisti che, nel vederci, rallentano l'andatura prima abbastanza sostenuta.
Il resto del percorso di ritorno non presenta altre novità nè difficoltà di alcun tipo, e ci permette così di raggiungere l'automobile per tornarcene a casa dopo una lunga e soddisfacente camminata in mezzo alla natura incontaminata delle nostre AlpI.


Franco Ramonda

Inserito il 28/04/2010 alle ore 21:49:23 da: info@essevibusca.com


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Il Vallone di San Giacomo visto dal percorso.
Il Vallone di San Giacomo visto dal percorso.
Ricovero con torretta prima di Sella Goré.
Ricovero con torretta prima di Sella Goré.
Il Vallone di San Giacomo visto dalla Serra Goré.
Il Vallone di San Giacomo visto dalla Serra Goré.
La parte alta del Vallone Dell'Arma vista dal colletto di Punta Alta.
La parte alta del Vallone Dell'Arma vista dal colletto di Punta Alta.
San Giacomo visto dalla Punta Alta.
San Giacomo visto dalla Punta Alta.
Il percorso di ritorno si addentra nella vegetazione.
Il percorso di ritorno si addentra nella vegetazione.